Manovra 2026: le principali novità per farmacie e sanità

La legge di bilancio 2026 introduce importanti misure per il sistema sanitario nazionale e il settore farmaceutico, con un incremento significativo delle risorse e nuove disposizioni per le farmacie. Ecco una sintesi delle principali novità.

Rifinanziamento del SSN
Il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard è incrementato di 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi annui dal 2027, con particolare attenzione alla prevenzione, alla salute mentale e alla valorizzazione del personale sanitario.

Farmacia dei Servizi: integrazione stabile nel SSN
Una delle novità più rilevanti riguarda il riconoscimento definitivo delle farmacie come strutture del SSN. Le farmacie pubbliche e private operanti in convenzione sono riconosciute come strutture eroganti prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, previa autorizzazione e accreditamento.
Per il finanziamento di questi servizi è vincolata una quota di 50 milioni di euro annui dal 2026, con remunerazione definita negli Accordi integrativi regionali. I servizi comprendono supporto alla cronicità, screening, teleconsulto e altri interventi previsti dalla normativa vigente.

Prevenzione e screening
Una quota di 238 milioni annui dal 2026 è destinata al potenziamento della prevenzione, con particolare riferimento a:

• Estensione dello screening mammografico alle fasce 45-49 e 70-74 anni
• Estensione dello screening per il tumore del colon-retto alla fascia 70-74 anni
• Prosecuzione del programma di screening per il tumore polmonare
• Incremento dei fondi per i vaccini del calendario nazionale

Settore farmaceutico: le principali modifiche
L’AIFA deve procedere annualmente, entro il 30 novembre, alla revisione del Prontuario Terapeutico Nazionale, sulla base di criteri di efficacia clinica, sicurezza, appropriatezza e sostenibilità economica.

Dal 2026 il tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti aumenta dello 0,20% e quello della spesa convenzionata dello 0,05%. Non si applicano più le disposizioni sulla quota dovuta dalle aziende farmaceutiche alle regioni, con un risparmio stimato di 166 milioni annui.

È confermato che il trasferimento delle quote dalle aziende ai grossisti lascia ferme le quote minime spettanti ai farmacisti e non determina variazioni del prezzo ex-factory.
Il trasferimento si applica a tutti i farmaci di classe A, sia coperti da brevetto che equivalenti.

Per i medicinali con prezzo superiore a 100 euro (IVA esclusa), le quote di remunerazione si applicano nella misura corrispondente a quelle previste per i farmaci da 100 euro.

Biosimilari
Alla scadenza del brevetto di un medicinale biotecnologico, in assenza di procedure per biosimilari, l’AIFA avvia una nuova contrattazione del prezzo o può ricevere una proposta di sconto di almeno il 20%.
Dematerializzazione per i celiaci
È prevista l’implementazione del buono dematerializzato per l’erogazione di prodotti senza glutine attraverso il Sistema Tessera Sanitaria, utilizzabile presso farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e GDO convenzionati.
Dispositivi medici
Dal 2026 il tetto nazionale per la spesa dei dispositivi medici è fissato al 4,6% del fabbisogno sanitario.
Telemedicina e digitalizzazione
Sono stanziati 20 milioni per il 2026 per il potenziamento dei servizi di telemedicina attraverso l’Agenas, con implementazione di procedure per dotare i professionisti sanitari di dispositivi per il monitoraggio dei pazienti.

Le misure della manovra 2026 confermano l’impegno verso una sanità più moderna ed efficiente, con un ruolo sempre più centrale delle farmacie come presidi territoriali di prossimità, integrate stabilmente nel sistema sanitario nazionale.

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