Farmacista prescrittore: l’Italia guarda all’Europa

Napoli ha ospitato la 65° Assemblea UEFS dedicata al ruolo del farmacista prescrittore, una figura già consolidata in diversi paesi europei che potrebbe presto arrivare anche in Italia.

Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha annunciato che il nuovo Testo Unico della Farmaceutica, approvato dal Consiglio dei Ministri, creerà le basi per questa riforma.
“Il farmacista prescrittore potrà giocare un ruolo fondamentale nella maggiore integrazione tra farmacia e sanità pubblica”, ha dichiarato.

Durante l’assemblea del 25-26 settembre, esperti da diversi paesi hanno condiviso esperienze concrete. Il farmacista scozzese Jonathan Burton ha sottolineato che “agli onori corrispondono anche oneri”, evidenziando la crescente domanda di prescrizioni in farmacia e le responsabilità che ne derivano.

Tre giovani farmacisti italiani che lavorano come prescrittori in Francia, Regno Unito e Svizzera hanno raccontato la loro esperienza, sottolineando la necessità di competenze specialistiche e infrastrutture tecnologiche adeguate.

Antonio Gaudioso della Luiss ha portato un dato significativo: lo screening del colon retto finanziato dal SSN raggiunge il 75% di copertura in Friuli Venezia Giulia ma solo il 10% in Calabria. Dove sono stati coinvolti i farmacisti, questo indicatore è migliorato sensibilmente.

“Ripensare il ruolo della farmacia non è solo questione di lotte tra professioni sanitarie, ma anche di uguaglianza nell’accesso alle cure”, ha spiegato.

Un dato ha sorpreso gli organizzatori: l’84,2% dei farmacisti italiani si dice favorevole all’introduzione del farmacista prescrittore. Come ha concluso Francesco Schito, Segretario Generale di Assofarm: “Il terreno è più fertile di quanto si possa pensare. L’unico modo per vincere resistenze e pregiudizi è confrontarsi senza paura, pubblicare dati, ascoltare i dubbi altrui”.

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