Accordo Dr. Max e MioDottore, prenotazioni online dei servizi Medi-Lab già attive in oltre 100 farmacie
La recente partnership annunciata tra Dr. Max e MioDottore per l’integrazione dei servizi Medi-Lab in oltre 100 farmacie non è solo una notizia di mercato, ma un segnale inequivocabile di come una delle più grandi catene di farmacie dell’Unione europea, stia accelerando la propria strategia di penetrazione nel mercato italiano.
Quello che nel 2018 sembrava un ingresso cauto nel panorama farmaceutico italiano, con l’acquisizione delle prime farmacie, si sta rivelando una strategia di espansione ben orchestrata.
Il gruppo ora punta decisamente sulla digitalizzazione e sulle alleanze strategiche con i principali attori della sanità nazionale.
La scelta di stringere accordi con MioDottore, piattaforma leader nel settore delle prenotazioni sanitarie online, non è casuale. Rappresenta un chiaro tentativo di differenziare l’offerta rispetto alle farmacie tradizionali, sfruttando economie di scala e capacità di investimento tecnologico che la maggior parte delle farmacie indipendenti difficilmente può sostenere considerati gli investimenti considerevoli.
Alessandro Urbani, CEO di Dr. Max Italia, parla apertamente di “trasformazione della farmacia da luogo di dispensazione di farmaci a presidio sanitario multifunzionale“.
Una visione che riflette la tendenza nazionale che ha visto negli anni gli sforzi delle associazioni di categoria mirati a trasformare le farmacie in presidi sanitari territoriali.
La partnership con MioDottore si inserisce in un quadro più ampio di alleanze strategiche che Dr. Max sta costruendo con i principali player della sanità digitale italiana.
Questa strategia di integrazione verticale permette al gruppo di offrire un ecosistema di servizi sempre più completo, dalla prenotazione online all’esecuzione di esami diagnostici, fino alla consulenza farmaceutica specializzata.
“L’iniziativa rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa supportare l’evoluzione dei presidi territoriali“, sostiene invece Luca Puccioni, CEO di MioDottore.
Un’ evoluzione che però potrebbe tradursi in una progressiva marginalizzazione delle farmacie che non hanno le risorse per adeguarsi a questi standard tecnologici.
Le farmacie indipendenti, spesso a conduzione familiare e radicate nel territorio, potrebbero trovarsi in difficoltà crescente nel competere con un modello di business che fa leva su economie di scala, standardizzazione dei processi e integrazione digitale avanzata.
Il rischio è che la concentrazione di quote di mercato in poche mani, supportata da investimenti tecnologici significativi e partnership strategiche, possa compromettere la diversità e la capillarità territoriale che da sempre caratterizzano il sistema farmaceutico italiano.
La partnership Dr. Max-MioDottore rappresenta quindi molto più di una semplice innovazione di servizio.
È il simbolo di una trasformazione in atto che come si è già detto in passato, potrebbe ridefinire gli equilibri competitivi del settore farmaceutico italiano, ponendo interrogativi importanti sulla sostenibilità del modello tradizionale di farmacia indipendente.
Mentre il mercato si muove verso una maggiore digitalizzazione e integrazione dei servizi, sarà fondamentale monitorare come questo processo influenzerà la diversità dell’offerta e l’accessibilità territoriale dei servizi farmaceutici, elementi fondamentali per garantire un sistema sanitario realmente inclusivo e capillare.