Farmaci fuori brevetto: proposte concrete per sostenibilità e concorrenza
In un contesto europeo in rapida trasformazione, segnato da tensioni geopolitiche e sfide sanitarie sempre più complesse, Egualia – l’associazione delle aziende produttrici di farmaci equivalenti e biosimilari – lancia un appello chiaro: servono interventi urgenti per garantire sostenibilità, concorrenza e accesso equo ai farmaci.
Durante il convegno dedicato alla nuova legislazione farmaceutica europea, promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il presidente di Egualia, Stefano Collatina, ha sottolineato la necessità di trovare un punto di equilibrio tra le nuove regole UE e una governance nazionale ancora in cerca di un assetto stabile. “Siamo a un bivio cruciale – ha dichiarato –. L’Europa si appresta a votare una riforma che può coniugare innovazione, equità e sostenibilità.
Ma l’Italia deve fare la sua parte, con riforme interne immediate”.
Tre le priorità indicate da Egualia: eliminare il payback dell’1,83% sulla spesa farmaceutica convenzionata, introdurre correttivi per il payback negli acquisti diretti tenendo conto del risparmio generato dalla concorrenza, e adottare gare d’acquisto più eque, con modelli multi-aggiudicatari che valorizzino l’intero comparto.
A livello europeo, Collatina ha fatto eco alle parole di Medicines for Europe, ribadendo che il diritto alla salute non è negoziabile. Da qui l’invito ai governi: resistere alle pressioni commerciali, portare avanti la riforma senza rallentamenti, rafforzare le catene produttive in Europa e tutelare strumenti chiave come la clausola Bolar, essenziale per garantire concorrenza e accesso tempestivo ai farmaci generici.
“Abbiamo bisogno – ha concluso – di una politica farmaceutica che metta davvero i pazienti al centro, costruita su scelte coraggiose, visione a lungo termine e investimenti concreti nella resilienza del sistema europeo”.