Orticaria cronica spontanea. Con remibrutinib orale miglioramento significativo e duraturo della malattia
Secondo i risultati di uno studio di fase IIb, nei pazienti con orticaria cronica spontanea il trattamento con remibrutinib orale ha comportato un miglioramento significativo in una misura composita di prurito e orticaria dopo 12 settimane.
Remibrutinib è un inibitore orale altamente selettivo della BTK che blocca la degranulazione dei mastociti e dei basofili, impedendo il rilascio di istamina e altri mediatori proinfiammatori che causano prurito, orticaria, angioedema o una loro combinazione. Negli studi di fase IIb si è dimostrato efficace, con un favorevole profilo di sicurezza.
L’orticaria cronica spontanea è un disturbo cutaneo che dura per almeno 6 settimane e la cui causa sottostante è rappresentata dall’esposizione interna piuttosto che esterna a qualsiasi allergene. Colpisce 40 milioni di persone in tutto il mondo a tutte le età, ma più frequentemente tra i 20 e i 40 anni, in particolare le donne (quasi il doppio rispetto agli uomini).
È caratterizzata da orticaria pruriginosa (pomfi) e/o gonfiore dei tessuti profondi (angioedema), che possono manifestarsi su viso, gola, mani e piedi. I pazienti possono avvertire bruciore e indolenzimento della cute interessata che comportano un impatto rilevante sulla qualità della vita.
La malattia causa un significativo disagio emotivo, con la maggior parte dei pazienti che soffre di privazione del sonno e alti tassi di disturbi mentali, come ansia o depressione.
La patologia è causata principalmente dalla degranulazione dei mastociti cutanei, che porta al rilascio di mediatori proinfiammatori tra cui istamina, leucotrieni, prostaglandine, fattore di attivazione piastrinica, citochine e chemiochine.
La tirosin-chinasi di Bruton (BTK) è una chinasi citoplasmatica della famiglia delle chinasi TEC (tirosina chinasi espressa nel carcinoma epatocellulare), la cui attivazione nell’orticaria cronica spontanea a valle del recettore IgE ad alta affinità (FcεRI) nei mastociti e i basofili portano al rilascio di istamina e altri mediatori proinfiammatori che causano i sintomi della malattia.