Farmacia dei servizi: la nuova Convenzione rafforza il ruolo delle farmacie nel SSN
La Conferenza Stato-Regioni ha recentemente approvato l’Accordo Collettivo Nazionale, comunemente noto come “Convenzione Farmaceutica“.
Questo importante accordo, dà piena attuazione alla Farmacia dei Servizi, introducendo regole chiare e uniformi che rafforzano l’assistenza sanitaria di prossimità, con particolare attenzione ai bisogni di salute degli anziani, dei malati cronici e delle persone fragili.
Per i cittadini, questa Convenzione riveste un ruolo fondamentale poiché assicura un accesso facile ed equo ai farmaci prescritti dal Servizio Sanitario Nazionale in tutto il territorio, comprese le aree rurali o periferiche.
Garantisce inoltre la continuità terapeutica grazie al supporto professionale del farmacista, che verifica l’aderenza e il corretto utilizzo delle terapie.
La Convenzione offre anche un’assistenza di prossimità attraverso l’erogazione di servizi in telemedicina, test con prelievo di sangue capillare, somministrazione di vaccini, prenotazione di prestazioni specialistiche e partecipazione a programmi di medicina preventiva e educazione sanitaria.
Federfarma ha espresso sorpresa per i comunicati stampa diffusi da alcune associazioni del settore sanitario (ANAAO-ASSOMED, FNOB, FEDERLAB, FISMELAB e AMCLI), ritenendo le loro critiche frutto di un malinteso o di una lettura parziale della nuova Convenzione.
Il sindacato dei farmacisti titolari precisa che “nessuna attività di diagnosi viene riservata al farmacista, ma che la Convenzione regola puntualmente attività già stabilite dalle normative esistenti, a partire dal decreto ministeriale del 2010, fino alle Leggi di Bilancio 2020-2021”.
Andrea Mandelli, presidente della FOFI, evidenzia come l’accordo colmi un vuoto normativo di quasi 30 anni, stabilendo standard uniformi a livello nazionale per le prestazioni sanitarie nelle farmacie.
La FOFI sta inoltre predisponendo linee guida per l’esecuzione dei test ematico-capillari.
Federfarma ha infine ringraziato il Governo Meloni, in particolare il ministro Schillaci e il sottosegretario Gemmato, per aver valorizzato il ruolo delle farmacie come presidi sanitari di prossimità all’interno del SSN.