Cancro: Un vaccino personalizzato contro i tumori apre nuove speranze

Una svolta epocale nella lotta contro il cancro arriva dal Policlinico Universitario di Bari, dove per la prima volta al mondo è stato somministrato un vaccino antitumorale su misura per un singolo paziente.
L’innovativo trattamento, che coniuga tecnologia all’avanguardia e medicina personalizzata, segna un punto di svolta nella ricerca oncologica.
La protagonista è una donna di 75 anni, reduce da un intervento chirurgico per una neoplasia delle vie urinarie, oggi candidata a un protocollo terapeutico che promette di rivoluzionare l’approccio tradizionale ai tumori.
Il vaccino, sviluppato attraverso un’analisi genetica di precisione, rappresenta molto più di una semplice cura: è una vera e propria strategia personalizzata di prevenzione contro le recidive.

“Fino a oggi avevamo solo la chemioterapia convenzionale”, spiega la dottoressa Mimma Rizzo, responsabile dello studio. “Ora possiamo offrire una prospettiva completamente nuova, basata su un trattamento cucito letteralmente addosso al paziente”.

La tecnica, che combina un vaccino a mRNA (Autogene Cevumeran) con l’immunoterapia Nivolumab, utilizza sequenziamenti genetici avanzati per identificare e attaccare specifiche mutazioni tumorali.
Un approccio che trasforma la lotta contro il cancro da un’azione generica a un intervento chirurgico molecolare.
Per i pazienti oncologici, soprattutto quelli affetti da carcinomi con alto rischio di recidiva, questa scoperta rappresenta una speranza concreta.
La prospettiva di un trattamento mirato, meno invasivo e potenzialmente più efficace della chemioterapia tradizionale, apre scenari fino a poco tempo fa inimmaginabili.
La ricerca prosegue, con l’obiettivo di perfezionare ulteriormente questa metodologia rivoluzionaria. Il Policlinico di Bari si conferma così un’eccellenza internazionale, un faro nella ricerca oncologica che guarda oltre i confini attuali della medicina.

Il Policlinico di Bari si è distinto tra 110 centri internazionali, risultando il primo al mondo a completare questo ambizioso protocollo di ricerca.
Un risultato che non passa inosservato: il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, lo definisce:
“Un capitolo importante della medicina del futuro, un momento della cosiddetta medicina personalizzata e di precisione.
Il paziente non è più un ‘X’ generico ma una persona, con la sua malattia, con le sue comorbilità ma con un nome e un cognome”.

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