Schizofrenia. L’Unione Europea approva aripiprazolo a lunga azione

L’Unione Europea ha approvato aripiprazolo in formulazione iniettabile a lunga azione (LAI) somministrato una volta ogni due mesi per il trattamento di mantenimento della schizofrenia nei pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo.

Aripiprazolo LAI una volta ogni due mesi è una nuova formulazione contenente 960 mg di aripiprazolo in siringa ad una camera preriempita che non necessita di ricostituzione. La somministrazione è prevista una volta ogni due mesi con iniezione intramuscolare nel gluteo.

Il farmaco è il primo antipsiscotico LAI con somministrazione una volta ogni due mesi concesso nell’UE indicato per il trattamento di mantenimento della schizofrenia nei pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo.

L’aderenza alla terapia nei pazienti con schizofrenia è generalmente scarsa e numerosi studi hanno dimostrato che un fattore predittivo di ricaduta è la mancata aderenza al trattamento con i farmaci antipsicotici.

La formulazione LAI consente un’esposizione continua al farmaco e, attraverso un regime di trattamento semplificato, molte delle sfide legate alla scarsa aderenza al trattamento possono essere mitigate, con un potenziale impatto positivo sugli outcome dei pazienti.

Aripiprazolo è un agonista parziale per i recettori della dopamina D2, con una debole attività di agonismo parziale per i recettori 5-HT1a e di antagonismo per i recettori 5-HT2A8.

La schizofrenia è una malattia mentale cronica, invalidante e progressiva, caratterizzata da deliri, allucinazioni e disturbi cognitivi, che possono manifestarsi a intervalli variabili tra periodi di relativa stabilità sintomatica. A livello mondiale, la schizofrenia colpisce circa 24 milioni di persone, ovvero 1 su 300 (0,32%).

L’esordio è più frequente nella tarda adolescenza e intorno ai vent’anni, e l’insorgenza tende ad essere più precoce tra gli uomini che nelle donne. La schizofrenia è spesso associata a un disagio significativo e ad una compromissione delle condizioni personali, familiari, sociali, educative e lavorative e di altri importanti aspetti della vita. È una delle 15 maggiori cause di disabilità in tutto il mondo.

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