Tamponi rapidi in farmacia. In Italia variano prezzo e disponibilità
In questi mesi, il tampone rapido si è pian piano imposto come sistema privilegiato per il controllo dei casi positivi al covid-19 in molti territori, tanto che a inizio di gennaio il Ministero della salute ha deciso di inserirli nel conteggio giornaliero dei tamponi nei bollettini.
Però da settembre a oggi, la fotografia del Paese appare disomogenea, in quanto solo alcune Regioni hanno siglato accordi con Federfarma: alcune Regioni hanno stabilito dei prezzi massimi per evitare ciò che già si era verificato per le mascherine, mentre altre hanno scelto di renderli gratuiti, ma di riservarli solo ad alcune categorie specifiche.
La Regione Lazio ha raggiunto l’accordo sui prezzi con l’Associazione di Categoria Farmacie Convenzionate dei privati lo scorso novembre: le farmacie che aderiscono alla campagna di tracciamento possono eseguire i test al prezzo di massimo 22 euro.
L’accordo nelle farmacie lombarde è arrivato a inizio febbraio. La Regione ha firmato un accordo tra Federfarma Lombardia, Assofarm Conservizi Lombardia e la Federazione regionale Ordini dei Farmacisti: la Regione riconoscerà alle farmacie 12 euro, iva esclusa, per ogni test rapido effettuato. Attualmente il costo per i cittadini è fissato a 30 euro.
In un comunicato stampa del 26 ottobre, la Regione Piemonte ha fatto sapere che il test rapido prenotato in farmacia può costare al massimo fra i 30 e i 45 euro. In Emilia-Romagna, a partire dallo scorso 4 febbraio, tutti i cittadini iscritti al sistema di assistenza sanitaria regionale possono effettuare nelle farmacie convenzionate della Regione il test antigenico al prezzo calmierato di 15 euro.
Costa 18 euro un test antigenico nelle farmacie delle Marche: in Regione l’accordo è stato stipulato con Federfarma lo scorso 22 marzo. La Regione Campania invece ha stabilito che il prezzo del test antigienico nelle farmacie non potrà essere superiore ai 22 euro e che l’acquisto dei test e di tutte le attrezzature ed il materiale di consumo necessario all’esecuzione dello stesso è a carico delle farmacie.
In Veneto, l’accordo siglato con Federfarma prevede un costo di 30 euro. Mentre costa massimo 20 euro un test rapido in Puglia. La Regione Umbria ha stabilito un prezzo calmierato nelle farmacie di massimo 22 euro. In Sardegna il prezzo fissato è di 17,97 euro. In Friuli Venezia Giulia, il prezzo calmierato è di 26 euro.
La provincia autonoma di Trento ha aperto ai test rapidi a pagamento nelle farmacie per i cittadini asintomatici lo scorso 22 gennaio. Il prezzo calmierato è stato stabilito sui 30 euro. Negli altri territori è comunque possibile fare il test, ma non è detto che lo si trovi nelle farmacie o a prezzi bassi.
Christian Petrelli