Sospendere repentinamente l’assunzione di alcuni medicinali può essere pericoloso
Ogni farmaco ha un suo destino dentro il corpo. Viene metabolizzato in un certo modo, ha particolari bersagli in questo o quell’organo nei quali svolge la sua azione terapeutica e viene eliminato dal corpo in modi diversi.
A volte sospendere repentinamente l’assunzione di alcuni medicinali può essere pericoloso. Per esempio, i cortisonici, vanno abbandonati gradualmente perché influenzano la produzione naturale di ormoni da parte del surrene e uno stop troppo brusco potrebbe provocare insufficienza surrenalica.
Anche l’interruzione delle benzodiazepine può provocare i sintomi molto sgradevoli come insonnia spesso associata a incubi, forte ansia fino agli attacchi di panico, tensione muscolare. Togliere all’improvviso l’effetto inibitorio delle benzodiazepine sul cervello, a cui ci si era abituati in mesi di terapia, porta infatti a un incremento dell’eccitabilità del sistema nervoso, come se venisse a mancare un freno: poi con il tempo si torna all’equilibrio, grazie alla ripresa del funzionamento dei recettori su cui agiscono questi ansiolitici.
La sospensione di molti tipi di trattamenti in corso con farmaci usati in psichiatria o in medicina generale non è né semplice né sicuro. L’interruzione improvvisa o rapida può notevolmente aumentare il rischio di ricadute o recidive precoci della malattia, che spesso comportano gravi episodi non sempre facili da trattare nuovamente.
Quindi, prima di interrompere qualsiasi tipi di terapia farmacologica è necessario consultare il medico o il farmacista di fiducia.