Epilessia farmaco-resistente. Il cannabidiolo è sicuro, efficace e migliora la qualità di vita dei pazienti

Secondo uno studio prospettico osservazionale, l’uso del cannabidiolo (CBD) come terapia adiuvante è risultato efficace, sicuro e associato a un significativo miglioramento della qualità della vita in pazienti adulti con epilessia focale resistente ai farmaci.

Il CBD, un farmaco antiepilettico (ASM) approvato per epilessie rare come la sindrome di Dravet, la sindrome di Lennox-Gastaut (LGS) e il complesso della sclerosi tuberosa (TSC), è stato valutato in una coorte di 44 adulti con epilessia focale resistente ai farmaci che hanno completato lo studio di 6 mesi.

In totale, l’86% (n = 38) del campione è stato considerato responder, inclusi 2 (5%) pazienti liberi da crisi, 14 (32%) che hanno avuto riduzioni delle crisi tra l’80% e il 99% e 22 (50%) che hanno avuto riduzioni tra il 50% e il 79%.

“I nostri risultati in termini di efficacia e libertà da crisi sono simili a quelli riportati da altri gruppi di ricerca in bambini e adolescenti – hanno scritto gli autori dello studio -. Secondo questi rapporti, il verificarsi di una percentuale libera da convulsioni è simile tra adulti e bambini”.

L’epilessia colpisce circa 65 milioni di persone con un’incidenza di 50-70 casi ogni 10.000 individui all’anno. Nonostante in alcuni soggetti, soprattutto nei bambini, questa malattia possa andare incontro con il tempo a risoluzione, molte persone continueranno a soffrirne per tutta la vita.

Inoltre, circa un terzo dei soggetti affetti ha un’epilessia farmaco-resistente, ovvero la mancata risposta terapeutica in un soggetto che ha provato almeno due farmaci per un periodo di tempo adeguato, in un giusto dosaggio, in monoterapia o in associazione.

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