
Bpco. Ensifentrina migliora la funzione polmonare e la qualità della vita dei pazienti
Secondo un’analisi dei dati completi dei trial ENHANCE-1 e 2, presentata nel corso del Congresso annuale dell’American Thoracic Society, il trattamento con ensifentrina per 12 o 24 settimane ha portato ad un miglioramento delle misure di funzione polmonare, della qualità della vita e del tasso di esacerbazioni in pazienti con Bpco.
Ensifentrina è il primo esponente di una classe di farmaci, gli inibitori duali selettivi delle fosfodiesterasi 3 e 4 (PDE3 e 4), in grado di combinare proprietà broncodilatatorie e antinfiammatorie; in questo modo si configura come un possibile trattamento efficace per la Bpco e per altre malattie respiratorie, come asma e fibrosi cistica.
È stato progettato per massimizzare l’efficacia e ridurre gli eventi avversi attraverso un’elevata selettività per le fosfodiesterasi 3 e 4 (PDE3 e PDE4) rispetto ad altri enzimi e recettori, così da minimizzare gli effetti fuori bersaglio.
La somministrazione diretta ai polmoni tramite inalazione ha lo scopo di massimizzare l’esposizione polmonare alla molecola, riducendo al minimo la distribuzione sistemica e i potenziali eventi avversi. Negli studi clinici che hanno coinvolto oltre 1.400 pazienti il farmaco è stato ben tollerato.
Ensifentrina, inoltre, attiva anche il regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR), utile per ridurre la viscosità delle mucose e per migliorare la clearance mucociliare; per questi motivi si candida ad essere anche una possibile nuova opzione terapeutica per il trattamento di questa condizione clinica.